La tattica della Memoria di Susanne Neumann

Susanne NEUMANN
“berlinapoli. un viaggio.”
 

24 gennaio – 6 marzo 2009
Inaugurazione  sabato 24 gennaio ore 19,00  
a cura di Andrea Della Rossa
 

Di fronte all’appiattimento dei fenomeni visivi, nonché culturali, l’artista Susanne Neumann si impegna in modo diretto a proteggere, insieme gestire, le tracce depositate durante i momenti comuni della vita. L’utilizzo di archivi fotografici di gente a lei sconosciuta, e il recupero di una documentazione dettagliata, procedono di pari passo verso l’appropriazione di una “memoria universale”, sottesa a ciascuna esistenza. Interrogarsi su questa “memoria universale” significa condividere quei repertori affettivi e percettivi che comprendono revivals d’ogni genere: il piacere delle passeggiate lungo le rive di un fiume, l’ebbrezza dei tramonti, l’estasi del paesaggio e delle manifestazioni naturalistiche, il godimento degli itinerari artistici nelle metropoli.

Neumann traspone sulla tela, ovvero mediante il medium pittorico, gli scatti stereotipati scelti a caso, appartenuti a individui ignoti. Applica una operazione di filtraggio del ricordo personale, lo investe di una dimensione narrativa “condivisa”, non più documentaristica. Così le opere della mostra BerliNapoli chiamano in causa immagini che favoriscono l’introiezione di una visione non unica e individuale, bensì collettiva.

Dalla rivisitazione delle esperienze comuni si muove la ferma consapevolezza di poter individuare una identità culturale connaturata, risalendo alla fonte dei rituali quotidiani. Vacanze, cerimonie, ritratti di famiglia un po’ naïfs, escursioni di gruppo, meeting con amici e parenti, convergono all’interno di un’area impersonale, prossima alla mimesi. Naturalmente l’esecuzione pittorica della Neumann, tra i piani del documento fotografico – come matrice – e del recupero iconografico – come processo - , impronta una strategia di immedesimazione mentale, sempre legata ad un tempo e ad uno spazio “familiari”. Lavora sulla lentezza d’analisi, anziché sulla istantaneità della percezione.

Partendo da immagini fotografiche amatoriali, l’intera operazione favorisce uno sguardo più aperto, ancora emotivo, su di un immaginario immortalato dal diletto dell’essere umano; tuttavia un visione che prelude un atto dell’intelletto, capace di riconoscere la totalità della memoria, contro la cultura globalizzata, contro quei fenomeni stupidi della grande comunicazione sociale.

Susanne Neumann si impossessa di una sorta di enciclopedia visiva, inizialmente circoscritta al singolo, sedimentata nel mondo di ogni giorno, per renderla senza confini, quale archetipo delle relazioni sociologiche, antropologiche e psicologiche tra gli esseri. E se la foto si ferma alla fedeltà del rappresentato, la pittura scavalca la definizione del reale a favore di un’estensione dentro la soglia immaginaria dell’Identità latente.

Giacomo Zaza